Sindrome compartimentale: 6 Motivi che aiutano a migliorare i risultati clinici

Dolore al ginocchio dell'atleta
Pubblicato in: Assistenza Sanitaria

Cosa significa quando l'aumento della pressione intra-compartimentale all'interno del sottile involucro di tessuto connettivo che copre e tiene i muscoli in posizione (fascia) non è più elastico? E cosa succede quando la pressione risultante diminuisce o limita il flusso di sangue ai muscoli e ai nervi (ischemia)? E se ci fosse il potenziale per danneggiare anche entrambi i tipi di cellule?

Questa è la sindrome compartimentale.

Tale condizione dolorosa e a volte grave può essere acuta o cronica. Ed entrambe le varianti si verificano più frequentemente nelle gambe o nelle braccia. Anche se la condizione può essere rara, è importante riconoscere e capire i fatti che potrebbero aiutare a migliorare i risultati clinici. Eccone sei:

Video: Diagnosi della sindrome compartimentale con il professore Paul Lee

1. Una immobilizzazione errata è controproducente

Dopo aver subito un trauma fisico, è fondamentale che il personale sanitario applichi il corretto processo di immobilizzazione. Cioè, i dispositivi di immobilizzazione dovrebbero stabilizzare la lesione senza aggiungere ulteriore pressione. Altrimenti, il risultato potrebbe essere una eccessiva pressione sulla zona, contribuendo alla sindrome compartimentale. Ricontrollare e regolare tali dispositivi regolarmente è quindi necessario per gestire il gonfiore che può svilupparsi dopo il trauma.

2. Gli steroidi anabolizzanti e gli anticoagulanti presentano dei rischi

Facendo uso di anticoagulanti, la normale coagulazione dopo un'emorragia legata a un trauma è compromessa. Questo può contribuire a un accumulo di pressione, portando alla sindrome compartimentale. Allo stesso modo, gli steroidi anabolizzanti possono aumentare il rischio di sviluppare tale condizione, poiché stimolano la rapida crescita del tessuto muscolare nelle guaine fasciali meno elastiche. Questo significa che la pressione è destinata ad aumentare. Gli atleti sono più a rischio di sviluppare tale condizione sotto forma di sindrome compartimentale anteriore, poiché sono più propensi a prendere steroidi per migliorare le prestazioni.

3. Solo la sindrome compartimentale acuta è un'emergenza medica

Questa distinzione è importante. Per avere una diagnosi accurata della natura della sindrome compartimentale, i medici eseguono misurazioni della pressione compartimentale.

Interventi: Se si scopre che è acuta, è necessario intervenire il prima possibile. Questo significa che, a meno che l'intervento chirurgico per tagliare e alleviare la tensione o la pressione (fasciotomia) avvenga rapidamente, l’aumento della pressione può interrompere completamente il flusso sanguigno. Questo potrebbe portare alla morte prematura delle cellule (necrosi) nell'arto colpito.

4. La sindrome compartimentale cronica non dovrebbe essere ignorata

Anche se questa forma può non essere una minaccia immediata per la vita, è preferibile consultare un medico il prima possibile. Le misurazioni della pressione dopo l'esercizio fisico possono aiutare a confermare la diagnosi. Essendo il più frequente dei due, la causa è solitamente lo sforzo atletico eccessivo.

Interventi: E’ possibile registrare la pressione intramuscolare per mezzo di strumenti digitali miniaturizzati per la misurazione della pressione, allenamento e riposo. Se la pressione misurata raggiunge la soglia critica (30 mm Hg) e rimane alta cinque minuti dopo l'esercizio fisico, la sindrome compartimentale è presente. Il primo passo successivo è quello di interrompere l'esercizio fisico e/o la terapia fisica. Se questi interventi non vanno a buon fine, la chirurgia diventa una forma necessaria di trattamento. La sindrome compartimentale cronica da sforzo (CECS) è una condizione rara che di solito colpisce i corridori di lunga distanza e altri atleti corridori.

5. La sindrome compartimentale si può verificare anche nell'addome

La condizione è spesso in relazione agli arti, specialmente le gambe. Tuttavia, abbiamo imparato che può presentarsi anche nell'addome quando un organo subisce una grave disfunzione o insufficienza. Tale condizione è più comune nei pazienti critici o in quelli che sono affetti da problemi respiratori.

Interventi: Per confermare questa diagnosi, è necessario valutare la pressione nella cavità addominale. Il trattamento includerebbe la rimozione di qualsiasi cosa restrittiva per alleviare la pressione, la ventilazione meccanica, i farmaci per la pressione sanguigna e le terapie renali. Se queste non vanno a buon fine, è necessaria una fasciotomia.

6. I sintomi variano con la sindrome compartimentale acuta, cronica e addominale

  • Sindrome compartimentale cronica - Dolore, irrigidimento e crampi dell'arto, intorpidimento o formicolio, debolezza, gonfiore o rigonfiamento del muscolo e difficoltà di movimento
  • Sintomi della sindrome compartimentale acuta - simili ai sintomi della sindrome compartimentale cronica, ma con un grado maggiore di dolore, possibile sensazione di bruciore e scolorimento
  • Sintomi della sindrome compartimentale addominale - Addome disteso o teso, dolore o smorfia di dolore quando l'addome viene toccato, produzione di urina bassa o assente, o pressione sanguigna bassa.

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Mickael Planchais
Responsabile prodotti Dynacor, Medline Europe

Con oltre 12 anni di esperienza nel settore sanitario internazionale, Mickael ha conseguito un Master of Science in Biologia e sviluppo di dispositivi medici. Con sede in Francia, gestisce la divisione Dynacor per l'Europa, coordinando lo sviluppo strategico di diverse linee di prodotti. In precedenza, Mickael era responsabile dell'approvvigionamento dei componenti per la divisione SPT di Medline.Per saperne di più su LinkedIn.

27 giugno 2022
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