5 modi per aggiungere [maggiore] diversità all’industria dei dispositivi medici

Diversità in sanità
Pubblicato in: Affare

Conoscete la Giornata Mondiale della Diversità Culturale per il Dialogo e lo Sviluppo (in inglese WDCDD)? Qualunque sia la vostra risposta ecco un breve riassunto.

Nel 2002, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) ha riconosciuto che esiste un legame importante tra la cultura e tutto ciò che essa comporta, compresi il linguaggio e le norme. Questo si aggiunge al sempre attuale processo di sviluppo. L'idea è che, se non colmiamo il divario tra le diverse culture e non teniamo conto della diversità culturale nella costruzione delle nostre società, non è possibile raggiungere un vero sviluppo sostenibile. In questo senso, lo sviluppo consiste nell'avere una società formata da individui pienamente realizzati (sani sotto tutti i punti di vista), le cui differenze siano ugualmente apprezzate e rappresentate.

Partendo da questa consapevolezza voglio parlare, in questo blog, dell'importanza della diversità per la realizzazione di un sistema sanitario inclusivo. Credo che questo sia il sistema sanitario ideale.


Cosa significa inclusione nell'assistenza sanitaria? 

L'assistenza sanitaria dovrebbe essere accessibile a tutti, indipendentemente dalle origini, dall’aspetto fisico e dall’estrazione sociale. Raggiungere tale parità di accesso significa anche garantire l'equità nella progettazione dei dispositivi medici e nel modo in cui le tecnologie mediche rispondono, coinvolgono e integrano la varietà di esigenze dei possibili pazienti/utenti.


Ecco cinque aspetti che credo l'industria internazionale dei dispositivi medici dovrebbe prendere in considerazione per contribuire maggiormente allo sviluppo di una sanità inclusiva e diversificata.

1. La spinta verso una rappresentazione più inclusiva

Diversificare le poche voci che prendono decisioni per la maggioranza è un primo passo elementare ma di grande impatto. Questo aiuta a far sì che il sistema sociale sia al servizio di tutti tenendo conto delle sottili differenze tra le persone. Nel momento in cui i "poteri forti" riconoscono le differenze tra persone appartenenti a gruppi diversi, possono mettere in atto azioni per ampliare la comunicazione visiva relativa all’offerta di dispositivi e servizi.

L'etichettatura, il confezionamento, la pubblicità, i video di animazione e i live-action, il materiale informativo stampato, dovrebbero servire a coinvolgere gruppi di utenti diversi, sia pazienti che operatori sanitari.

2. Capire il potere delle informazioni condivise 

Questo aspetto è collegato logicamente all'importanza di un processo decisionale diversificato. Sempre più spesso, i sistemi di intelligenza artificiale vengono applicati alla creazione, ideazione e produzione di dispositivi medici. In parole semplici, se dei dati imprecisi sulle persone di colore vengono inseriti in questi sistemi, c'è un alto rischio che i dispositivi funzionino in modo diverso (o perfino dannoso) su persone diverse.

3. Identificare, criticare e provare a risolvere i pregiudizi

Negli ultimi anni, i ricercatori del settore sanitario hanno condiviso i risultati relativi a quelli che vengono definiti come pregiudizi sistematici dell'industria. Ad esempio:

  • Si è scoperto che gli ossimetri,progettati per rilevare i segni precoci di abbassamento dei livelli di ossigeno nei pazienti affetti da COVID-19, sono risultati meno efficienti nei pazienti di colore.
  • Pare che alcune mascherine standard respiratorie o filtranti (FFP), un articolo basilare degli ambienti sanitari, diventato ormai fondamentale per la popolazione mondiale durante l'attuale pandemia, hanno riportato un tasso di adattamento del 40-90% tra gli operatori sanitari asiatici e donne. Inoltre, la ricerca suggerisce anche che i test richiesti (spesso incoerenti) sui dispositivi medici relativi all'idoneità e all'efficacia, sono prevalentemente incentrati su una popolazione bianca o appartenente ad una sola etnia.
  • Gli spirometri, usati per misurare la capacità polmonare, riportano errori legati a pregiudizi etnici, segnalati nell'interpretazione dei dati che questi dispositivi producono. Si ritiene erroneamente che i neri e gli asiatici, per esempio, abbiano una capacità polmonare inferiore rispetto ai bianchi. La capacità polmonare dei bianchi diventa così il parametro standard del personale sanitario per stabilire la priorità di trattamento dei pazienti (cioè in base alla gravità percepita, come calcolata dopo la correzione etnica).

4. Collegare le disuguaglianze individuali al contesto generale 

Assistiamo a livello globale a una crescita delle innovazioni ed è senz’altro una cosa positiva. Tuttavia, non serve a molto se queste innovazioni continuano a compiere l’errore di ignorare i bisogni e le specificità delle minoranze. Gruppi diversi hanno caratteristiche corporee diverse, che determinano i fattori di rischio e la loro risposta alle cure e ai metodi di trattamento (tecnologie mediche). Se una cosa semplice come la raffigurazione dell'anatomia di un feto nero può mostrarci il senso di non rappresentare tutto attraverso i parametri dei corpi bianchi, immaginate cosa potremmo ottenere con la diversificazione di dispositivi complessi che trattano problemi seri? 

5. Adottare un approccio “le persone prima di tutto”

La Giornata Mondiale della Diversità Culturale per il Dialogo e lo Sviluppo sottolinea l'importanza dell'umanità e della valorizzazione delle differenze tra persone e tra culture diverse. Questo messaggio è la chiave per realizzare un'assistenza sanitaria inclusiva, ovvero un'assistenza sanitaria sostenibile. È vero che in molte parti del mondo i costi sanitari sono in aumento, tuttavia l'assistenza sanitaria, come molti altri aspetti della società, segue un ciclo delicato. Ciò significa che i costi sono destinati ad aumentare per gli individui, le istituzioni e gli stati se le prestazioni sanitarie non procedono come previsto. È ragionevole, quindi, pensare che mirare a un'assistenza sanitaria inclusiva ci aiuterà a salvare vite e a ridurre i costi.

 

Spero di avervi lasciato qualcosa su cui riflettere perché, nonostante tutti i traguardi raggiunti, il nostro lavoro continua!

Yohan Lee
Copy Editor e Copy Writer in lingua inglese, Medline Europe

Yohan è giamaicano e vive nei Paesi Bassi. La scrittura è la sua grande passione, che esplora attraverso il copywriting aziendale e la poesia. Il suo background formativo comprende il giornalismo, l’identità di genere e il suo sviluppo, i media e la globalizzazione. Ulteriori informazioni su LinkedIn. LinkedIn.

29 agosto 2022
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